FESTEN - FESTA IN FAMIGLIA (1998) di T. Vinterberg | Drammatico. Uno spaccato di vita della società borghese, rotto dal silenzioso annuncio di un passato scomodo. Il trauma, la rabbia, l'evitamento. Di più non si può dire.

JULIETA (2016) di P. Almodóvar | Drammatico. La lettera di una madre a sua figlia, il silenzio e la sua comunicatività attraverso lo sguardo di donne diverse, di diverse età. Uno spunto cinematografico per parlare di trauma e dissociazione, di locus of control interno ed esterno, ponendo al centro del narrato l'emozione della colpa.

HUNGRY HEARTS (2014) di S. Costanzo | Drammatico. Tratto dal romanzo "Il bambino indaco" di M. Franzoso. Descrive amaramente il disagio personale e familiare derivante dall'esordio di una depressione/psicosi post-partum in una giovane donna da poco diventata madre.

IO SONO MATEUSZ (2013) di M. Pieprzyca | Drammatico. Basato su una storia vera, quella di Mateusz, un giovane affetto da paralisi cerebrale infantile. Un racconto sulle emozioni e sui pensieri, intimi ed esteriorizzati, sulla relazione con l'altro e sulla costruzione del mondo a fianco della malattia.

SPIDER (2002) di D. Cronenberg | Drammatico. Basato sull’omonimo romanzo di Patrick McGrath, racconta la storia di un uomo, appena uscito da un ospedale psichiatrico e accolto in un pensionato per ex-degenti, alle prese con i ricordi drammatici della sua infanzia. Un viaggio all'interno della mente di uno schizofrenico, da cui lo spettatore non può che farsi lasciar trascinare.

J'AI TUÉ MA MÈRE (2009) di X. Dolan | Drammatico, Biografico. Scritto e diretto dall'allora 16enne Dolan, racconta con profondità e non convenzionalità la conflittualità del rapporto madre-figlio durante il delicato periodo dell'adolescenza, su un sottofondo di omofobia e bullismo. [trailer con sottotitoli in inglese]

QUATTRO MINUTI (2006) di C. Kraus | Drammatico. Una giovane carcerata alle prese con un’anziana insegnante di pianoforte. Due vite intrecciate che si celano dietro a un passato oscuro. Le difficoltà relazionali, la rabbia, gli abusi, ma soprattutto due valori complementari a cui tendere: far fiorire un giovane talento e poter essere un talento davvero giovane.

PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO... E ANCORA PRIMAVERA di Ki-duk Kim (2003) | Drammatico | Un omaggio alla ciclicità della vita, scandito con un ritmo paziente ma non privo di fratture. Un'unica ambientazione: un eremo buddhista. Il regista ricopriva qui il ruolo di interprete protagonista nell'era dell'inverno, segnando, con la sua fine, l'inizio di un nuovo ciclo vitale. Con accettazione e fiducia, per lasciare che le cose siano così come sono.

THE FATHER (2020) di F. Zeller | Drammatico, thriller. Non è il solito film sulla demenza quello di Zeller. L'obiettivo ambizioso è quello di assumere con lucida metacognizione il punto di vista della persona affetta da demenza. Un viaggio col mal di mare, doloroso e autentico sulla malattia e sul ruolo di caregiver.

Close di L. Dhont (2022) | Drammatico TW! Dopo Girl, il regista e sceneggiatore belga torna a parlare di sviluppo concentrandosi su preadolescenza, identità di genere e relazioni tra pari. Lo fa scegliendo una trama lineare che enfatizza la caratterizzazione dei personaggi, rendendo il realismo psicologico vero protagonista del film. Lo spettatore è invitato a al rispetto di un'intimità non scontata, ritmata da simbolismi di rottura e rinascita.

THE WHALE di D. Aronofsky (2022) | L’empatia dello spettatore viene richiesta ancor prima dell’ingresso in sala, per questa pellicola emozionale incentrata sugli ultimi giorni di vita di un uomo di 272 kg. Il peso del vuoto, della colpa e della vergogna trovano agio nell’uso consolatorio-espiatorio del cibo, travolgendo lo spettatore in un’onda anomala di non-separazione tra sè e l'attore protagonista. Psicologicamente apprezzabile la rappresentazione delle esperienze di disregolazione emotiva, mentre l’origine del disturbo appare appiattita da una causalità semplificata a favore di sceneggiatura.